È la storia di un ragazzino che quasi per gioco venne catturato dall’affasciante mondo dei tatuaggi, tutto inizia nei primi anni novanta con il sogno di un artista.
Ero poco più che sedicenne quando mio fratello ed il suo più caro amico decisero, non senza preoccupazioni e con grande coraggio, di intraprendere la strada del tatuatore.
Non era sicuramente facile, un tatuatore era un artista non compreso dalla maggior parte della gente.
Mio fratello è bravo, non c’è dubbio ed in breve tempo conquistò tutto il quartiere. Decine di ragazzi iniziarono a venire nello studio.
Il suo studio era un mondo magico e innovativo.
Guardavo mio fratello lavorare… mentre quelle opere d’arte prendere vita sulla pelle delle persone, il ronzio della macchinetta era molto piacevole!
Non ci volle molto prima che anch’io facessi il mio primo tatuaggio.
Stavo per partire militare, era la fine del 1994 e mi feci uno splendido Jocker a colori, ero orgoglioso e fiero di mostrarlo al mondo. Arrivato a Udine ne feci un secondo e subito dopo un terzo e da quel momento non smisi più.
Ricordo che nel 1994 i tatuaggi si curavano con la vaselina, in quanto ancora non avevamo alternative.
Successivamente una nota casa farmaceutica ebbe la geniale idea di omaggiare a tutti tatuatori europei con un prodotto alternativo alla vasellina, anche se il suo utilizzo era studiato per tutt’altro, di li a poco questo prodotto divenne leader di mercato.
Solo un decennio dopo iniziarono a vedersi sul mercato prodotti che erano più adatti alla cura del tatuaggio, anche se ancora lontani da quello che attualmente c’è disponiblile.
Mi venne offerta la possibilità di entrare in una piccola azienda come ventitore di un burro vegano per la cura dei tatuaggi, di alta qualità e prodotto artigianalmente.
Era un prodotto completamente nuovo e ammetto che non fu facile superare le prime diffidenze, ma il burro era buono ed iniziò ad avere un discreto successo.
Le cose iniziavano a macinare ma non ero ancora soddisfatto, mi venivano richiesti prodotti differenti dal burro ma non era nel core business dell’azienda, io non ero d’accordo ma non potevo farci nulla.
Dopo l’ennesima discussione presi la mia decisione.
“È giunto il momento che le cose le faccia a modo mio” mi dissi, e così ho creato Just Care Tattoo.
Mi sono messo in proprio, le difficoltà erano tante, ma ero fortemente affascinato e deciso del mio progetto.
Ho dedicato tanto alla ricerca delle materie prime, mi sono confrontato con bravi tatuatori, di come curavano la pelle e mantenevano le loro opere vive e perfette.
È stato difficile e non nego che in diverse occasioni ho messo in dubbio la mia scelta.
Ma sono un tipo tenace, credo molto in quello che faccio e sono convinto che lo studio e l’impegno, se ben indirizzati, possano farti ottenere grandi risultati.
Mi sono concentrato sullo studio delle proprietà delle piante e grazie alle mie ricerche ho identificato delle materie prime molto interessanti, materie che fino a quel momento (e forse anche ora) nessuno aveva utilizzato nei prodotti per la cura del tatuaggio.
Dopo tanti test di laboratorio e sulla pelle tatuata (i miei amici ringraziano) ho trovato la giusta armonia ed equilibrio, creando un burro vegano pregiato che è poi diventato la base per gli altri prodotti della linea di Just Care Tattoo.
Il mio lavoro è sempre stato guidato da un forte amore per il tatuaggio, per l’ambiente e per la cura dei particolari.
Ed ora siamo qui, nonostante le difficoltà, nonostante la pandemia che abbiamo affrontato.
Siamo qui e continuiamo a raccontare, e questo è positivo no?
Come avrai capito io non sono la grossa società o la multinazionale di turno, sono un semplice artigiano che ama il suo lavoro e crede in quello che fa.
Ora che conosci la mia storia tocca a te decidere se scegliere di accompagnarci in questo meraviglioso e splendido percorso, il mio percorso, il nostro percorso, il percorso di Just Care Tattoo.