Comprensibilmente, l’infezione da tatuaggio è la prima preoccupazione di chiunque decide di impreziosire il proprio corpo con una buona dose di inchiostro. Nonostante ciò, sebbene sia una possibilità reale, sappi che sviluppare un’infezione dopo il tatuaggio è un evento piuttosto raro.
Considera che nel 2015, secondo un’indagine condotta dall’ISS, Istituto Superiore di Sanità, è emerso che solo il 3,3% tra tutte le persone tatuate ha riportato una complicanza o un’infezione del tatuaggio. Come vedi, un tasso piuttosto basso.
Inoltre, sappi che negli ultimi anni la possibilità di contrarre un’infezione da tatuaggio si è ulteriormente abbassata grazie all’intervento dell’Echa. Nel 2022, infatti, l’agenzia europea per le sostanze chimiche ha vietato migliaia di sostanze chimiche fino a quel momento presenti negli inchiostri, proprio al fine di ridurre ulteriormente il tasso di infezione da tatuaggio.
Ma ora vuoi comunque saperne di più, giusto? Allora scopri tutto quello che c’è da sapere su questa rara complicazione.
Cos’è un’infezione da tatuaggio?
Come abbiamo detto, l’infezione dopo il tatuaggio non è certo la norma, ma tu sai come si fa un tatuaggio, vero? Ecco, considera quindi che l’infezione da tatuaggio non è nient’altro che l’ingresso indesiderato di batteri o altri agenti patogeni, che durante la seduta o nel periodo di guarigione del tattoo, penetrano nel corpo attraverso le ferite causate dagli aghi.
In linea di massima, le infezioni da tatuaggio vengono suddivise in due categorie:
- locali – queste sono infezioni che coinvolgono solo l’area tatuata e, in genere, si risolvono in poco tempo e senza conseguenze. Nei casi più gravi possono lasciare delle cicatrici, ma si tratta di eventi davvero molto rari.
- sistemiche – si tratta di infezioni che investono l’intero organismo, ma grazie ai controlli sugli inchiostri e alle norme di carattere igienico sanitario imposte ai tatuatori, sono eventi piuttosto improbabili.
Cause dell’infezione tatuaggio
Per superare velocemente gli ultimi timori su eventuali problemi causati da un tatuaggio infetto, potrebbe tornarti utile scoprirne le cause e renderti conto da solo come, grazie alle severe normative vigenti, la maggior parte di queste sono ormai un ricordo del passato:
- strumenti non sterilizzati – l’uso di aghi, guanti o altri strumenti contaminati è la principale fonte di infezione del tatuaggio. Per questa ragione, oggi tutti gli studi di tatuatori sono dotati di macchinari per la sterilizzazione.
- igiene inadeguata – un ambiente di lavoro sporco può certamente contribuire all’insorgere dell’infezione da tatuaggio, pertanto assicurati che lo studio prescelto osservi la normativa vigente.
- inchiostri contaminati – l’utilizzo di inchiostri di bassa qualità o contaminati può portare a infezioni o reazioni allergiche, un pericolo ormai scongiurato grazie al controllo qualità imposto per legge.
Rimane inteso, che l’infezione del tatuaggio può avvenire anche durante il processo di guarigione, pertanto è sempre indispensabile seguire rigorosamente le indicazioni del tatuatore e curare il tatuaggio in modo maniacale.
Come riconoscere un’infezione da tatuaggio
Nella maggior parte dei casi, andrà tutto bene, ma nel caso improbabile di tatuaggio infetto, sappi che intervenire rapidamente è di importanza cruciale. Per questa ragione, se il tatuaggio si infetta, sappi che vedrai comparire uno o più di questi sintomi:
- arrossamento intenso e persistente oltre i primi giorni
- gonfiore eccessivo o che peggiora nel tempo
- calore anomalo nell’area tatuata
- dolore acuto o pulsante
- secrezione di pus o liquido maleodorante
- formazione di croste spesse, che non cadono
Solitamente, l’infezione da tatuaggio è senza febbre, a meno che la patologia non sia di tipo sistemico. Quando coinvolge tutto l’organismo, infatti, si sperimentano anche:
- febbre
- brividi
- malessere generale
- linfonodi ingrossati
- stanchezza eccessiva
In ogni caso, che sia un’infezione locale o sistemica, è sempre importate rivolgersi al più presto a un medico, che possa prescrivere l’antibiotico più idoneo per alleviare i sintomi e curare la patologia.
Trattamenti per tatuaggio infetto
In caso in infezione del tatuaggio, il medico prescrive una terapia antibiotica, che di solito è sia topica sia orale. Ma i farmaci, da soli, non bastano mai, poiché pulizia e cura della ferita assumono la stessa importanza.
L’area tatuata, infatti, deve rimanere sempre pulita e asciutta, nonché al riparo dai raggi solari, che potrebbero interferire con il processo di guarigione dell’infezione. Inoltre, è essenziale che il corpo sia ben idratato, riposato e nelle migliori condizioni per superare l’infezione. Stop, quindi, ad alcol, droghe e a nottate in bianco, che rischiano di assorbire le energie indispensabili per guarire.
Inoltre, il monitoraggio dell’infezione del tatuaggio va portato avanti con attenzione e scrupolo: è importante, infatti, assicurarsi che l’infezione stia davvero regredendo e che non stiano sorgendo ulteriori complicazioni, che nel caso vanno immediatamente segnalate al medico curante.
Infezione tatuaggio: la prevenzione è tutto
C’è davvero bisogno di dire che la chiave per evitare l’infezione da tatuaggio è la prevenzione? Sappi che evitarla dipenderà molto dalle scelte che farai.
Se non hai un tatuatore di fiducia, prima di sceglierne uno affidati alle recensioni online e alla reputazione che ha tra le tue conoscenze. Inoltre, prima di fissare un appuntamento, potresti recarti nel suo studio, per valutarne le condizioni igieniche.
Durante la seduta, non esitare a chiedere informazioni per assicurarti che ogni cosa sia sterilizzata ed assicurarti che il tattoo artist utilizzi aghi, guanti e strumenti monouso o comunque sterilizzati adeguatamente. Nei giorni immediatamente successivi all’esecuzione del tatuaggio, segui scrupolosamente le istruzioni fornite dal tatuatore e fai attenzione all’igiene: evita di toccare il tatuaggio appena fatto con le mani sporche e mantiene l’area tatuata sempre pulita e asciutta.
Una volta al giorno dovrai comunque lavarla, ma usa solo acqua tiepida e, se serve, un sapone neutro, da risciacquare con cura. Poi, ricordati di mantenere la pelle ben idratata, utilizzando prodotti naturali per tatuaggi. A differenza di quelli industriali, infatti, questi non contengono sostanze chimiche che, in fase di guarigione, non fanno di certo bene alle ferite aperte dagli aghi.
La protezione dal sole, poi, riveste un’importanza particolare, sia nella prevenzione delle infezioni, sia nell’ottica di evitare un tatuaggio sbiadito. L’esposizione ai raggi solari, infatti, nei primi giorni è assolutamente vietata, mentre successivamente è ovviamente consentita, a patto di proteggere il tatuaggio con una crema solare 50+.
Infine, giù le mani dalle crosticine! Queste, infatti, devono cadere da sole e lo faranno solo quando le ferite si saranno rimarginate. Rimuovendole prima che ciò avvenga, infatti, non faresti altro che favorire la penetrazione di agenti patogeni pericolosi negli strati più profondi della pelle.
È normale avere dolore e gonfiore dopo un tatuaggio?
Se adesso ti stai ponendo questa domanda, sappi che la risposta è sì. Molto probabilmente non hai alcuna infezione da tatuaggio: dolore, gonfiore e arrossamento sono manifestazioni del tutto normali.
L’infezione rientra a pieno titolo tra i rischi dei tatuaggi, ma come abbiamo già detto, è un evento davvero molto raro. Per non rischiare, segui tutti i consigli forniti e prenditi cura del tatuaggio appena fatto con le nostre creme a base di burri naturali. Da sempre usati dalle popolazioni autoctone per preservare e ammorbidire la pelle, vuoi che non sia efficaci per prendersi cura del tuo nuovo tatuaggio appena fatto?